Posturologia clinica
La posturologia clinica o più semplicemente posturologia è una disciplina medica dedita allo studio della postura e cioè la manifestazione concreta dell’adattamento biomeccanico, psichico, neurologico e neuro-metabolico di un soggetto in relazione all’ambiente che lo circonda.
Nell’ultimo trentennio la posturologia clinica è diventata una branca della medicina sempre più popolare sia tra i medici che tra i pazienti che necessitano di un intervento risolutivo di alcune patologie a carico del sistema muscolo scheletrico e che, molto spesso, sono dipese dall’assunzione di un’errata postura. Vediamo di cosa si tratta.
Posturologia clinica: cosa è, campo d’indagine
Prima di vedere quali sono in dettaglio gli esami e i test posturali di cui si compone una visita di posturologia, occorre capire cosa sia la posturologia clinica e quale sia il suo campo d’indagine.
Ogni essere vivente interagisce con l’ambiente circostante in qualsiasi momento e modalità e per rispondere agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno, il corpo umano cerca di raggiungere, in qualunque modo, una condizione di benessere.
Scientificamente, per benessere si intende uno stato di equilibrio prima fisico e poi anche psichico, raggiunta mediante condizioni favorevoli al corpo. In posturologia la condizione di benessere viene ottenuta assumendo quindi una postura stabile omeostatica. Questa situazione di equilibrio viene ricercata adottando uno schema di controllo, che tecnicamente si qualifica come sovracontrollo.
Tuttavia, non è detto che la postura che il corpo assume, sia poi effettivamente una postura corretta e clinicamente giusta anzi, molto spesso, accade proprio il contrario: nel tentativo di raggiungere uno stato di benessere assumiamo delle posture completamente errate e a lungo andare debilitanti che possono comportare dei disturbi che solo all’apparenza non sembrano essere direttamente correlati al prolungato utilizzo di una scorretta postura.
Tra i disturbi più diffusi che sono riferibili ad abitudini posturali errate, troviamo: problemi di occlusione mandibolare, infiammazione del rachide cervicale, cefalee e dolenzie diffuse a carico della colonna vertebrale. I disturbi comprendono poi difficoltà di concentrazione e/o di attenzione, disturbi del sonno, malessere generale diffuso e in alcuni casi anche problemi di natura psicologica come l’ansia.
La posturologia clinica quindi ha come obiettivo quello di ristabilire la naturale postura del corpo umano attraverso un’attenta indagine orientata al campo del sistema posturale fine, un sistema che considera il corpo nella totalità delle relazioni tra le sue componenti e nel reciproco rapporto instaurato con lo spazio attraverso il sistema visivo, tattile, plantare ecc.
Il sistema posturale fine presiede al controllo e alla regolazione dell’equilibrio nell’uomo, cercando di mantenerlo all’interno di un ideale poligono di sostegno, comprensiva dell’oscillazione fisiologica, individuando le strategie compensatorie che il corpo mette in atto e che sono essenzialmente di tre tipi:
- sovracontrollo visivo dell’equilibrio
- sovracontrollo dell’anca
- rigidità delle catene muscolari superiori. Ed è qui che entrano in gioco anche tutte quelle relazioni che coinvolgono di riflesso l’apparato oro-plantare (relazione bocca-piede).
Guida completa alla posturologia clinica: test e strumentazioni
Uno dei concetti fondamentali della posturologia è il concetto della strategia compensatoria, la cui individuazione permette di comprendere la natura del problema posturale da correggere attraverso la giusta terapia.
Una visita posturologica prevede, generalmente, 3 fasi:
- anamnesi, dove il medico indagherà con una serie di domande il vissuto del paziente
- esame posturale clinico che viene condotto mediante esami delle tre direzioni spaziali, piano antero-posteriore, piano frontale e piano orizzontale
- esami complementari
Tra gli esami clinici, esami che vengono condotti per capire se il corpo abbia adottato delle posture errate (dette anche posture di compensazione) vi è l’esame degli occhi chiusi: questo genere di test consente di captare le oscillazioni che il corpo produce in risposta ad uno stimolo. Infatti, chiudendo gli occhi, il corpo non ha più informazioni dai recettori oculari e non riesce ad innescare i consueti schemi di adattamento, perciò inizia a cercare il proprio equilibrio oscillando più o meno vistosamente. Se le oscillazioni saranno particolarmente notevoli allora siamo in presenza di una compensazione posturale di tipo visivo, cioè un rimedio adottato dal corpo per cercare di trovare un equilibrio corretto (che in realtà è solamente un rimedio compensativo).
Un altro test, oltre a quello oculare, è noto con il nome Verticale di Barré, che serve a valutare il rapporto con il piano frontale rispetto a un filo a piombo (la verticale). I riferimenti anatomici che vengono presi come punto di riferimento per l’osservazione del paziente sono: lo spazio tra i calcagni, il triangolo occipitale, il triangolo cranio sacrale e la zona temporo mandibolare. I diversi punti anatomici devono risultare idealmente disposti si di una linea retta, tipo filo a piombo, se questo accade il corpo non presenta significative alterazioni posturali, in caso contrario significa che esistono o, più problematiche coesistono contemporaneamente turbazioni posturali che possono essere di varia natura:
- discendente (dal cranio ai piedi)
- ascendente (dai calcagni al cranio)
- mista (coesistenza di problemi di natura ascendente e discendente che generalmente comportano una manifestazione del problema nella parte centrale del corpo)
Le indagini cliniche poi proseguono generalmente anche con eventuali osservazioni dei singoli distretti corporei per valutare nello specifico le aree interessate dalle alterazioni posturali come i singoli arti, l’occlusione mandibolare ed eventuali ulteriori test visivi. Talvolta, quando si riscontrano alterazioni significative si rende necessaria anche l’ulteriore l’esecuzione di test diagnostici paralleli alla valutazione posturale che possono comprendere valutazioni neurologiche, strumentali, cliniche e biomeccaniche.
Per eseguire gli esami clinici appena visti il posturologo si servirà anche all’eventuale uso di strumentazioni altamente specifiche e indispensabili ai fini della corretta diagnosi, come:
- podoscopio elettronico, che permette di ottenere utili informazioni per comprendere la ripartizione della pressione esercitata dal piede nei suoi punti principali
- piattaforma stabilometrica, che traccia su uno schema prestabilito la quantità e l’intensità delle oscillazioni, questo tipo di strumento è molto utile soprattutto nel test visivo-oculare
- sistema posturotonix, un sistema che registra su un computer l’immagine di un paziente sul quale sono stati presi dei riferimenti anatomici (spalle bacino, mento ecc.).
Oltre ai test da eseguirsi ai fini della diagnosi, esistono anche dei test complementari che in alcuni casi servono a implementare e rafforzare la tesi diagnostica che però, è bene precisare, non possono sostituirsi ai test clinici fondamentale, poiché sono imprescindibili ai fini della corretta diagnosi.
Dunque, la posturologia clinica appare una pratica medica piuttosto trasversale poiché abbraccia vari campi del sapere scientifico e da ognuno di essi trae gli strumenti utili al raggiungimento dell’obiettivo che consiste nella correzione di errate abitudini. Ne consegue che anche il professionista adibito allo studio della posturologia abbia una preparazione molto trasversale o comunque deve avere una spiccata sensibilità nel riconoscere e individuare la natura della problematica e indirizzare il paziente verso un corretto iter terapeutico.
Arrivati a questo punto è lecito domandarsi che cosa si intenda per posturologia e quali sono gli effetti sul soggetto.
Significato ed effetti della posturologia clinica
La posturologia dunque è una disciplina veramente ampia poiché ampio è il suo significato. Infatti, la posturologia non si limita semplicemente a correggere la postura errata, ma cerca di inquadrare l’anomalia posturale in un quadro decisamente più generale. Il termine stesso “postura” sta ad indicare la manifestazione visiva di un problema molto più profondo, le cui cause devono essere ricercate e valutate, prendendo in considerazione il corpo nella sua totalità. Si parla infatti di sistema posturale, un’espressione molto precisa che serve a indicare un insieme complesso di interrelazioni esistenti tra il sistema nervoso centrale e quello periferico con l’ambiente circostante.
La posturologia è dunque la disciplina che studia il vissuto del paziente sia da un punto di vista ereditario sia da un punto di vista personale, tenendo conto dei traumi vissuti dal paziente, dello stress accumulato nella vita quotidiana (con gli inevitabili risvolti psichici) e la formazione (o deformazione) culturale che trascina con sé un incredibile e anche inimmaginabile bagaglio storico. In altre parole lo studio della postura è lo studio della storia personale di ogni singolo paziente a cui la posturologia cerca di trovare la soluzione più adeguata.
Oggigiorno gli effetti della posturologia sono più che comprovati e sono davvero tantissimi i pazienti che hanno tratto beneficio dai trattamenti messi in atto dopo una visita posturale.
Trattandosi di una terapia dall’approccio olistico, anche gli effetti derivanti sono totalizzanti e coinvolgono non solo la sfera fisica ma anche quella emotiva del paziente.
Il primo reale beneficio è sicuramente di tipo organico: migliorando la postura e individuando la natura del problema si possono eliminare le croniche e debilitanti ( in alcuni casi) sintomatologie dolorose.
Il paziente viene stimolato all’apprendimento del proprio corpo e a capire i processi che lo inducono ad attivare le nocive strategie compensatorie, e questo sviluppa nettamente la capacità di prestare ascolto ai miglioramenti del proprio corpo e ai segnali di eventuali disfunzioni.
Inoltre, essendo una disciplina attiva, il paziente diventa non solo l’oggetto ma anche l’artefice del proprio miglioramento. Il paziente capisce il suo ruolo di “medico di sé stesso” e attiva un processo di responsabilizzazione che non può altro che avere benefici, oltre che organici anche psichici.
Naturalmente, per ottenere dei reali benefici dalla terapia posturale è sempre necessario rivolgersi allo specialista giusto che saprà accompagnarvi in questo viaggio di miglioramento del proprio corpo e, anche un po’, della propria mente.
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